AMICHE PER LA PELLE - Campobasso Trasgressiva

AMICHE PER LA PELLE - Campobasso Trasgressiva

Fin da ragazzina sono sempre stata una ribelle, la mia specialità era cacciarmi nei guai e ogni occasione era buona per mostrare il mio lato selvaggio, ma è solo una volta che ho compiuto diciott'anni che mi sono sentita davvero libera di osare, anche nel sesso, con una serie di avventure a luci rosse di cui vado particolarmente fiera, soprattutto considerando che non sono passati nemmeno troppi mesi da quando ho spento le fatidiche diciotto candeline...
Anche se il mio aspetto dark, tutta vestiti neri e treccine corvine, potrebbe far pensare altro, non sono certo la classica ragazza alternativa musona e fredda, ma mi ritengo una vera forza della natura, e col tempo mi sono circondata di tanti amici ed amiche, con la più cara delle quali, Manuela, ho combinato un sacco di marachelle in giro per Milano! Insieme siamo una coppia stramba, con la sottoscritta piccola e formosa e lei, transex di qualche anno più di me, alta, slanciata e dai vestiti sempre sgargianti, e non sono pochi i ragazzi che facciamo cadere ai nostri piedi, anche se difficilmente raggiungeremo livelli toccati con la nostra ultima conquista, il malcapitato, si fa per dire, Leonardo! Se di solito, alle feste, io e Manuela facciamo a gara a chi fa più la birichina con i vari ragazzi che riusciamo ad attirare tra le nostre grinfie, la scorsa settimana in discoteca tutte e due avevamo messo gli occhi sulla stessa preda, un bel ragazzo sui venticinque anni, non molto alto ma con due spalle così, e dai bicipiti che mettevano a dura prova le maniche della maglietta, riempiendole divinamente... Già con l'acquolina alla bocca, mi avvicinai a Leonardo, quando la mia amica, nonché rivale, mi passò letteralmente davanti, mettendosi a ballare con lui. Non mi persi d'animo, e iniziai a ballare accanto a loro, man mano spingendo Manuela a lato e catturando l'attenzione della mia preda. Continuammo ad alternarci per un po', quando iniziarono i primi baci, io a lui, lei a lui, io a lei: fu allora che decidemmo di spartirci, da brave sorelle, le attenzioni di Leonardo che, docilmente, si fece prendere per mano e condurre alla mia macchina.
Cinque minuti dopo, eravamo nel bel mezzo del nulla, seduti appoggiati al cofano, intenti a fumarci una sigaretta, ma io mi stavo annoiando, volevo passare all'azione, quindi, lanciato via il mozzicone, senza dire niente mi sono inginocchiata davanti a Leonardo e Manuela, insinuando la mano sotto la sua gonna e, con l'altra, sfregando la patta del mio obiettivo della serata, rompendo finalmente gli indugi. Ok, siamo tutti giovani e per certi versi ingenui, ma tutti e tre sapevamo benissimo cosa stavamo per fare quando ci siamo allontanati dal locale, quindi la vista di una bella ragazza come la sottoscritta che gli si inginocchia di fronte e inizia a slacciargli la cintura non sorprese Leonardo, che mi lasciò fare in tutta calma, così come non rimase stupito quando, dopo aver sfoderato il suo arnese, tirai fuori anche quello di Manuela: le transex a Milano abbondano, ma una così giovane e carina come la mia amica è difficile da trovare, e tutti nel giro conoscono il suo piccolo, si fa per dire, segreto... A proposito di dimensioni, i due membri che mi ritrovavo a lavorare con le mani, mentre l'erba mi pungeva le ginocchia, non erano niente male, anche se quello di Manuela a dire il vero lo conoscevo bene, nei noiosi pomeriggi dell'ultimo anno di liceo avevo imparato a giocarci alla grande; ritrovarmelo assieme ad un altro bel bastone, pronto a contendersi le attenzioni della mia bocca, però, mi fece bene rendere conto di quanto fosse grosso, un bel boccone al quale non resistetti a lungo, concedendo alla mia amica l'onore di essere la prima a venire deliziata dalla mia lingua, che passai per bene su tutta la sua asta, per poi fare lo stesso con quella di Leonardo.
Avvicinai i miei due deliziosi regali, cominciai a offrire loro quello che volevo fosse un sontuoso regalo, non lesinando la saliva e passando continuamente da uno all'altro, senza dimenticare di usare le mie mani, che stringevano saldamente quelle durissime verghe. Anche Manuela, però, voleva assaggiare il bastone di Leonardo, la vedevo come lo guardava, allora le tesi la mano e la tirai giù con me, offrendole subito un dolce assaggio e spingendole la testa bene in fondo, fino quasi a farle toccare con le labbra le palle del buon Leo, incredulo del trattamento a cinque stelle a lui riservato.
Mentre una si occupava dell'asta e della deliziosa cappella, l'altra era subito pronta per gustarsi la base di quel tronchetto di tutto rispetto, con il ragazzo che continuava ad accarezzarci la testa. Sono sempre stata una tipa generosa, e anche in quei frangenti non mi scordai di certo di Manuela, anche da accovacciata volevo che sentisse le mie mani sul suo membro, sempre duro e pulsante come non mai. Meno male che mio padre mi ha comprato una macchina bella resistente, perché di lì a poco venni sollevata di forza da Leo e sbattuta su cofano con una certa decisione, per poi venire tenuta ferma a gambe larghe dal ragazzo e leccata magistralmente dalla mia amica che, due dita dentro di me e lingua saettante comprese, mi fece bagnare ancora di più di quanto già non lo fossi... Il lavoretto di Manuela era un vero spasso, mi sentivo in balia dei due, con le mie caviglie tenute salde da Leo, con il quale mi scambiai dei baci lenti e profondi e nella cui bocca andavano a finire i miei gemiti di piacere, causati dalla monella che avevo tra le gambe.
Devo dire che Manuela aveva preparato alla perfezione il terreno per il buon Leonardo, nessun lubrificante avrebbe fatto un lavoro migliore, e il nostro amico ne approfittò subito, iniziando a scoparmi forte appena un paio di secondi dopo che la transex più bella di Milano smise di leccarmi. Per essere la prima volta che stavamo insieme, la chimica era alle stelle e sembravamo amanti navigati, privi di limiti e di tabù, ci sentivamo capaci di tutto e particolarmente porcellini, con Manuela che, tornata in ginocchio, sollazzava il didietro di Leo con la lingua mentre lui, come se nulla fosse, continuava a pomparmi furiosamente; e pensare che eravamo a poche decine di metri dal parcheggio della discoteca, a quell’ora davvero affollata!
D'improvviso mi venne una voglia gigantesca di lei, la volevo dentro, volevo sentire su di me il suo profumo, così scostai il ragazzo e attirai a me Manuela, subito pronta a entrarmi dentro. Le mie gambe si annodarono dietro la sua schiena, la volevo stretta a me, e poco importava se Leo, in quei momenti, si sentisse in disparte, sono sicura che non gli dispiacque guardare due amiche scambiarsi tutta quella carica di passione, inoltre di lì a poco sarebbe stato richiamato in gioco...
Anche Manuela, infatti, voleva la sua dose di carne dentro di lei, così escogitò una bella scenetta, che avrebbe soddisfatto tutti quanti: mi fece scendere dal cofano e mi mise a novanta, poggiata sulla machina. Subito dopo, prese letteralmente per la verga Leo e se lo accomodò dietro lei, proprio mentre la birichina iniziò a penetrarmi, tenendomi salda per le natiche. Anche il più stupido dei ragazzi sarebbe stato capace di capire le intenzioni della mia amica, così toccò a Leo darsi da fare con il deretano di Manuela, formando così un delizioso trenino nel quali tutti godevano alla grande.
Che meccanismo perfetto che stavamo formando, con Manuela che ne era il fulcro, quando mi entrava dentro il membro di Leo le scivolava indietro, e quando si ritirava da me poteva sentire il bastone del ragazzo bene in fondo, ad un certo punto mi è sembrato di vedere anche un passante che portava fuori il cane, incantato da quello spettacolo...La mia amica si divertì un mondo e, quando fu soddisfatta, avendo la certezza che io, oramai, avevo perso il conto degli orgasmi, si staccò e mi venne sul sedere, incurante del fatto che non avevo fazzoletti da nessuna parte, mentre Leo, che poveretto stava da tempo stringendo i denti per non finire subito, poté scaricare tutto il suo caldo miele dentro Manuela, su espresso ordine della monella... Era ormai l'alba quando lasciai la mia amica a casa, sapevo già che i miei avrebbero fatto una scenata al mio ritorno, ma non mi importava granché, ero troppo di buon umore per dar peso alle sciocchezze di mamma e papà, inoltre già fantasticavo su quali altre avventure avremmo potuto vivere io e lei la sera dopo...


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